Comunicato stampa della Pellegrini Editore (giugno 2018)
La maternità è davvero quel periodo di assoluta bellezza della vita di una donna?
Le cronache estemporanee di una M.A.M.M.A in divenire di Debora Porfiri ci raccontano esattamente il contrario e lo fanno con un piglio ironico, irriverente, divertente e goliardico che consente al lettore di guardare la maternità da un’angolatura completamente diversa.
Il titolo ha già in sé le premesse di un discorso aperto e accattivante che sovverte stereotipi e luoghi comuni: “L’istinto materno nuoce gravemente alla salute”.
La nascita di una figlia ė, sì, un evento unico, totale, totalizzante. Ma è anche un sovvertimento di ritmi, di regole, di tempi e di tempo, di spazi e di spazio, di possibilità.
Un mondo che si fa sottosopra scandito da notti interminabili di veglie in cui si diventa quasi di forza delle “ internaute” all’interno di comunità virtuali; di poppate senza tempo con riti “tiralatte” per recuperare quel tempo che fugge; di ricerche affannose e affannate per rintracciare gli spazi giusti per l’allattamento; di tentativi di resistenza /esistenza rispetto al fagocitamento di una figlia con l’iscrizione compulsiva ai più disparati corsi; di sensi di colpa che arrivano come fulmini improvvisi; di tempi così lunghi da perdere letteralmente il senso della vita reale.
Una figlia, sì, che spesso appare al lettore come un essere alieno in tutta la sua misteriosa e straordinaria bellezza.
E poi il lavoro che ritorna dopo i giorni della maternità e dei primi mesi di vita di una figlia e si trasforma in una sorta di corsa ad ostacoli , una vera e propria maratona, perché i tempi e le incombenze di una M.A.M.M.A. non sono di facile comprensione in una società che di maternità ne conosce veramente poco o niente.
Ed è proprio in queste pagine che l’autrice, senza mai rinunciare al suo piglio ironico e di divertissement, lancia delle bordate al mondo del lavoro che vede nella maternità più un ostacolo che una risorsa.
Pagine dunque sempre in bilico tra il serio e il faceto che danno al lettore una dimensione di lettura innovativa, controcorrente e particolarmente “leggera” come direbbe lo scrittore Italo Calvino.